lunedì 30 novembre 2015

Rapporto OCSE 2015, una fotografia che ha bisogno di un racconto


Non si aspettavano, per quanto riguarda il nostro Paese, grandi sorprese dall’annuale rapporto OCSE sull’educazione, avvenuta martedì scorso (24-11-2015) al MIUR. Molte delle rilevazioni portate a sintesi nella scheda Paese dedicata all’Italia e nelle slide a cura di Francesco Avvisati e Gabriele Marconi potrebbero rientrare nelle classiche “scoperte dell’acqua calda”. Non è in discussione, per carità, la serietà dell’istituzione e degli studiosi che per suo conto tengono costantemente d’occhio, attraverso specifici indicatori, i sistemi d’istruzione dei 34 Paesi membri e di alcuni Paesi partner: ma la constatazione che “per molti giovani laureati non è facile trovare un lavoro”, o che “trovare lavoro è particolarmente difficile per coloro i cui genitori non sono laureati” non sono certo rivelazioni sconvolgenti, ma piuttosto e purtroppo la conferma di una realtà ben presente nel vissuto quotidiano di tanti giovani e delle loro famiglie. 

martedì 3 novembre 2015

Valutazione del personale docente in periodo di formazione e prova


Il Miur ha emanato il Decreto 850 del 27.10.2015 avente per oggetto “Obiettivi, modalità di valutazione del grado di raggiungimento degli stessi, attività formativa e criteri per la valutazione del personale docente ed educativo in periodo di formazione e di prova”. Il Decreto declina la metodologia formativa e le procedure da attivare per l'organizzazione dell'anno di formazione e prova dei docenti neo assunti.

Pubblicati su Scuola in chiaro i Rapporti di autovalutazione delle scuole

Oggi 3 novembre vengono pubblicati sul portale Scuola in chiaro i dati relativi ai Rapporti di autovalutazione delle scuole. 
Un’operazione di tutto rilievo che probabilmente produrrà importanti effetti. 
Da un lato sarà disponibile una gran mole di dati non solo relativamente agli aspetti strutturali del sistema ma anche ai processi organizzativi e didattici in atto nei nostri istituti scolastici. 

lunedì 21 settembre 2015

Monitoraggio sui nuovi modelli di certificazione nel primo ciclo dell'istruzione

Il 3 settembre scorso, la direzione generale per gli ordinamenti scolastici ha presentato alle associazioni professionali i primi risultati del monitoraggio sull'adozione dei nuovi modelli di certificazione nella scuola del primo ciclo dell'istruzione. I modelli per la scuola primaria e per la secondaria di primo grado erano stati proposti, in via sperimentale, con CM n. 3 del 13 febbraio 2015. Nonostante i dati non siano ancora completamente elaborati, possono già essere tratte alcune rilevanti indicazioni sulle criticità e sui punti di forza dei nuovi modelli proposti dal ministero.

Si chiude il RAV e si avvia il piano di miglioramento (PdM)

Come è noto, entro il 30 di settembre verranno chiuse definitivamente le funzioni per la revisione del Rapporto di Autovalutazione di ogni scuola, documento che verrà pubblicato nell’apposita sezione del portale “Scuola in chiaro”. Il Miur in data 1° settembre ha riepilogato la procedura di pubblicazione del RAV e indicato i primi orientamenti per il Piano pubblicando la nota prot. N° 7904 .
Nel mese di settembre tutte le scuole, qualora lo ritenessero opportuno, potranno rivedere e ridefinire qualunque passaggio interno al proprio Rapporto. Le scuole che considereranno completato il RAV, così come è stato chiuso nel mese di luglio, dovranno invece accedere al sistema ed attivare le funzioni di approvazione e pubblicazione. 

lunedì 16 marzo 2015

Autovalutazione. Area 8: documentazione diffusione e sviluppo delle buone pratiche


Con questo intervento di Antonia Carlini (Irsef-Irfed) si conclude l'approfondimento sul processo di autovalutazione, attraverso il quale si sono esplorate le principali aree di funzionamento della scuola, considerata come organizzazione complessa e indagata in prospettiva sistemica (le principali variabili del sistema scuola) e multilivello (i principali organi decisionali individuali e collegiali e la governance a più attori interni ed esterni). 
Ora ci occupiamo della documentazione e della disseminazione delle buone pratiche di scuola, limitandoci all’ambito scolastico e al contesto professionale interno alla scuola.

lunedì 9 marzo 2015

Autovalutazione: valutazione multilivello (area 7)

Continuiamo gli approfondimenti sull'autovalutazione con un altro intervento di Antonia Carlini (Irsef-Irfed). 

Nel nostro sistema di governance multilevel delle politiche scolastiche e delle competenze in materia di educazione, istruzione e formazione - definito a partire dagli anni ’90 con il riordino della struttura e la revisione dell’assetto organizzativo dello Stato e delle autonomie locali e di quella scolastica - la scuola costituisce l’ultimo livello decisionale, quello che, ai sensi dell’art.1 del DPR 275, coniuga e riporta a sintesi attese e istanze a più livelli (sovranazionale-europeo, nazionale, territoriale, familiare … individuale).
La riflessione sulla valutazione “nella scuola” e “della scuola” e sul suo valore di risorsa strategica per il miglioramento della qualità dell'offerta formativa(risultati di apprendimento, esiti scolastici, esiti a distanza …) va necessariamente inserita all’interno di questa cornice, secondo un approccio di tipo sistemico che impone la considerazione di tutti i livelli decisionali, variabili del sistema legate da relazioni di interdipendenza. Li richiamiamo:
  • a livello centrale, le scelte di governo e il progetto di scuola nazionale;
  • a livello territoriale, le scelte delle Regioni e degli enti locali e la qualità della programmazione dell’offerta formativa territoriale;
  • a livello di scuole autonome, le scelte collegiali in risposta alle istanze particolari concretamente rilevate, espresse nel Piano dell’offerta formativa; le scelte curricolari e scelte organizzative; …
  • a livello di classe, le pratiche educative e didattiche e la qualità degli ambienti di apprendimento e della relazione educativa.
Così, proseguendo per questa linea, la valutazione scolastica, intesa nella sua valenza formativa ed orientativa, fornisce informazioni e feedback importanti a tutti i livelli decisionali, necessari per individuare punti di forza e punti di debolezza

martedì 3 marzo 2015

Orientamenti per l'elaborazione del RAV

Con nota prot. 1738 del 2 marzo 2015 il MIUR - D.G. per gli Orientamenti e la Valutazione del S.N.I. consegna alle istituzioni scolastiche gli orientamenti per l'elaborazione del Rapporto di Autovalutazione.
11 pagine che con la messa a disposizione di procedure, strumenti e dati tendono a sostenere e rafforzare l'autonomia delle istituzioni scolastiche.
Sono, dice la nota ministeriale, "primi elementi essenziali" per l'elaborazione del Rapporto di Autovalutazione (RAV), di cui viene distribuito format definitivo con mappa degli indicatori perché le Scuole prendano consapevolezza della struttura e dei contenuti delle stesso che, in tappe successive e graduali, sarà richiesto di aggiornare/compilare in modalità esclusivamente on-line.

lunedì 2 marzo 2015

Autovalutazione: Relazioni con le famiglie e con il territorio (Area 6)

Continuiamo, con un contributo di Antonia Carlini di Irsef-Irfed, a sollecitare la riflessione sulle relazioni esterne che la scuola tesse con le famiglie e con il territorio, all’interno di un contesto di governance multilivello che richiede efficaci azioni di coordinamento da parte del dirigente scolastico e delle figure di sistema.

lunedì 23 febbraio 2015

Autovalutazione e Valutazione esterna in EU

Segnaliamo la news inserita nel sito di Irsef-Irfed Lombardia che presenta il Rapporto steso da Eurydice su autovalutazione e valutazione esterna nei paesi EU.

Relazioni professionali interne (Autovalutazione. Area 5)

Continuiamo ad occuparci di valutazione. Questo intervento di Antonia Carlini (Irsef-Irfed) prende in considerazione le relazioni professionali interne alla scuola che caratterizzano i sistemi di partecipazione e di decisione a più livelli dell’organizzazione: collegio, dipartimenti, consigli, team, gruppi di progetto, commissioni, unità e nuclei di coordinamento dei processi didattici, organizzativi, valutativi, RSU…
Stefano Zan (1988) studioso di organizzazione afferma che “ (…) in ogni sistema complesso, nessuna decisione può essere presa in modo unilaterale da nessuno degli attori. L'interdipendenza appare particolarmente evidente ogni volta che un'istituzione deve agire o prendere una decisione. Le parti devono arrivare a dei compromessi accettabili e tenere conto dell'esistenza e delle strategie di altri attori.” 

giovedì 19 febbraio 2015

Certificazione delle competenze, al via modelli e sperimentazione

Il MIUR ha emanato la Circolare Ministeriale n. 3 del 13.2.2015 con la quale sono finalmente inviati alle Istituzioni Scolastiche i nuovi modelli nazionali per la “certificazione delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione” la cui stesura era stata affidata - quasi due anni fa, ex decreto 183/1013 - dall’Amministrazione allo specifico Comitato Scientifico Nazionale.
Il rilascio della “certificazione” in questione - attestante le competenze acquisite a seguito del percorso formativo - è prevista, infatti, dal vigente ordinamento scolastico (dPR 122/2009); la disposizione, però, “nasce” molto prima, esattamente nella legge 53/2003 e trova la sua massima esplicazione nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo che, si ricorda, sono in vigore dal settembre 2013.
In attesa del “modello unico nazionale”, le istituzioni scolastiche hanno adottato nel frattempo strumenti certificativi elaborati autonomamente che dovranno però ora convergere nel nuovo schema.
E’ bene ricordare che sono previste quattro tipologie di certificazioni:
  • al termine della quinta classe di scuola primaria;
  • al termine della terza classe di scuola secondaria di primo grado;
  • al termine della seconda classe di scuola secondaria di secondo grado (quale assolvimento dell’obbligo d’istruzione);
  • al termine della quinta classe di scuola secondaria di secondo grado.
E’ dunque opportuno che le varie modalità di certificazione siano armonizzate tra di esse, cosi da consentire una corretta e trasparente fruizione da parte di genitori e studenti.
Alla Circolare 3 sono allegati:
La Circolare 3 avvia altresì la fase di sperimentazione e ricerca per quelle scuole che ne faranno esplicita richiesta. L’adesione al percorso da parte delle singole istituzioni scolastiche (da comunicare al competente USR entro il prossimo 20 marzo) comporta:
  • la costituzione di un gruppo di progetto con il compito di supervisionare l’adozione dei nuovi strumenti e di promuovere lo sviluppo di adeguate iniziative;
  • un’adeguata informazione ai genitori;
  • l’analisi dell’impatto e le ricadute sull’attività progettuale, didattica e valutativa;
  • l’eventuale adozione - in fase sperimentale - al termine del corrente a.s. 2014/15 dei nuovi modelli di certificazione (previa specifica delibera del collegio dei docenti).
L’adozione obbligatoria è prevista a partire dall’a.s. 2016/17 attraverso l’emanazione un apposito decreto di con il quale il MIUR - dopo aver acquisito gli elementi di validazione emersi nella fase di sperimentazione negli anni scolastici 2014/15 e 2015/16 - recepirà il nuovo e definitivo modello.
E’ da rilevare positivamente la struttura dei nuovi modelli con l’utilizzo di una scala a quattro o tre valori con enunciati descrittivi dei diversi livelli di competenza in sostituzione dei voti in decimi. Il superamento dei voti per la certificazione delle competenze introduce una modifica apprezzabile e perseguibile.
Non è ovviamente possibile formare competenze senza un forte bagaglio di contenuti e saperi disciplinari, ma è pur evidente che l’elaborazione di un curricolo per competenze richiede alla scuola e ai docenti di ripensare il proprio modo di procedere, utilizzando gli apprendimenti acquisiti nell’ambito delle singole discipline all’interno di un processo di crescita più ampio e stabilendo relazioni tra le stesse conoscenze, al fine di elaborare soluzioni alle situazioni, anche problematiche, che si presentano quotidianamente.
Come esplicitamente indicato nelle Linee Guida, “progettare l’attività didattica in funzione delle competenze e della loro certificazione richiede una professionalità docente rinnovata e attenta alle domande, anche e soprattutto implicite, che possono venire dagli alunni”.
Diventa importante: 
  • considerare la formazione dei docenti il “punto di svolta” per assicurare questo processo cosi determinante;
  • sottolineare perplessità sia per l’esiguità delle risorse economiche disponibili (vedi la C.M. n. 49 del 19.11.2014) sia per l’assenza di un piano formativo pluriennale. Ben lungi dall’assicurare strumenti didattici operativi e formativi a tutti coloro che saranno chiamati a praticare le innovazioni in questione, le novità indurranno gli interessati a provvedervi personalmente, facendo leva ancora una volta sul senso di responsabilità e di professionalità dei docenti, in una condizione però di pericolosa solitudine, non più accettabile in tempi come quelli che stiamo vivendo. Per la buona riuscita delle innovazioni stesse, oggi - al contrario - sono richieste condivisione e partecipazione.

lunedì 16 febbraio 2015

Autovalutazione: pratiche didattiche e organizzative di classe (Area 4)

Un nuovo contributo, sui processi di autovalutazione curato da Antonia Carlini (Irsef-Irfed).
Le pratiche didattiche e organizzative di classe, nel percorso di autovalutazione allestito da MIUR e Invalsi e coerente con il modello CIPP (Contesto, Input, Processi e Prodotti), riguardano la variabile dei Processi messi in moto dalla scuola per dare risposte e riportare a sintesi istanze differenti, legate al contesto, alle caratteristiche locali particolari, ai bisogni educativi comuni e speciali, ma anche derivanti dalle attese nazionali ed espresse in termini di traguardi per lo sviluppo di competenze disciplinari e trasversali. 

lunedì 9 febbraio 2015

Qualità della formazione scolastica: come valutarla?

Roberto Trinchero, Professore associato di Pedagogia sperimentale, Università di Torino, nel suo articolo pubblicato da Aggiornamenti Sociali (2/2015) cerca di dare risposte ai seguenti interrogativi:
  • Ma come è possibile valutare l’efficacia della proposta educativa di ciascuna scuola?
  • Quali strumenti e quali scopi ha questa valutazione? 
  • Essa è solo un mero adempimento burocratico o un modo per formulare graduatorie, oppure si tratta di un’opportunità per indirizzarci verso la realizzazione di una “buona scuola”?

Autovalutazione. Area 3 - Processi organizzativi e di sviluppo della scuola

Ritorniamo, ancora, sulle problematiche legate all’autovalutazione di scuola, esplorando l’area dei processi organizzativi e di sviluppo della scuola. Di seguito proponiamo un nuovo contributo di Antonia Carlini (Irsef-Irfed).

I processi organizzativi e di sviluppo e quelli didattici costituiscono il cuore del funzionamento della scuola; nel modello di autovalutazione proposto da MIUR e Invalsi occupano un’area di indagine fondamentale. 
Del resto, sappiamo che in ambito valutativo i processi costituiscono le variabili indipendenti, vale a dire quelle variabili che devono poter incidere in maniera significativa sulla qualità dei risultati della scuola determinandone il valore aggiunto.

venerdì 6 febbraio 2015

Serve un nuovo modello educativo, l'educazione per la vita



Questo contributo si inserisce nella riflessione che FORUM PA ha aperto sul tema della scuola, delle competenze digitali e dei nuovi programmi didattici. verso l'appuntamento di FORUM PA 2015 (26 - 28 maggio, Palazzo dei Congressi - Roma).


È dal 1977 che in Italia non si registra un tasso di disoccupazione giovanile così elevato, oltre il 35 per cento. Il lavoro è finito? Come aveva predetto anni fa l’economista Jeremy Rifkin, c’è sicuramente un lavoro che è finito, quello legato alla carriera e agli scatti di anzianità, all’occupazione unica di tutta una vita. Insieme alle nuove generazioni, a partire dalla scuola, dobbiamo imparare ad essere job creator, il lavoro si crea. Ma come? Da dove cominciamo? Se è vero che i mestieri del futuro non esistono ancora, non bastono le competenze digitali. Serve un nuovo modello educativo e uno strumento per diffonderlo sul territorio, dal basso. Per questo abbiamo lanciato la Rete nazionale delle Palestre dell’Innovazione, per una cultura diffusa dell’educazione per la vita. Servono conoscenze, competenze e valori

lunedì 2 febbraio 2015

Autovalutazione. Area1 - sistema di accoglienza

Il processo di autovalutazione consente di leggere i funzionamenti della scuola nelle sue principali dimensioni - educativa e didattica, organizzativa, relazionale, amministrativa- e in prospettiva processuale rispetto al ciclo dell’offerta formativa scolastica e alle sue fasi dinamiche, qui richiamate: analisi dei bisogni e presa in carico di ciascun alunno, progettazione di percorsi coerenti con le attese particolari (alunni, famiglie, territorio) e con le attese di sistema (traguardi di competenza essenziali per l’inclusione e per la cittadinanza); riflessione e valutazione dei risultati ottenuti con le scelte operate in autonomia e pianificazione di azioni di miglioramento.

Autovalutazione. Area 2 - progettazione a più livelli

In questo contributo, Antonia Carlini (Irsef-Irfed) riprende l’esplorazione dei principali sistemi di funzionamento della scuola, indagati nelle dimensioni fondamentali - educativa e didattica, organizzativa, relazionale, amministrativa - e secondo una prospettiva processuale rispetto al ciclo dell’offerta formativa scolastica e alle sue fasi dinamiche.
In particolare, prendendo in considerazione il sistema di progettazione, che coinvolge i principali attori della comunità scolastica e a più livelli, si suggerisce, attraverso esempi di indicatori e di profili organizzativi (Chi? Che cosa fa? Come? Con quali risorse e strumenti?), un possibile approccio strutturato all’autovalutazione, che possa essere utile ad orientare docenti e dirigenti nell’autoanalisi dei processi, delle azioni, delle attività e delle pratiche agite, finalizzata a mettere in luce aspetti e caratteristiche peculiari della scuola, da considerare necessariamente nella elaborazione del Rapporto di Autovalutazione (RAV).

lunedì 19 gennaio 2015

Il processo di autovalutazione e il RAV.

La riflessione di Antonia Carlini (IRSEF-IRFED) sul percorso di autovalutazione delle scuole muove dall’analisi dei documenti resi disponibili dal MIUR e dall’Invalsi, implementati in questi ultimi anni e sviluppati nell’ambito delle sperimentazioni nazionali Valutazione e Sviluppo (ValeS) e Valutazione e Miglioramento (VM), condotte all’interno della nuova cornice del SNV. Si fa riferimento, in modo specifico, al “Rapporto di Autovalutazione (RAV) - Guida all’autovalutazione”, al documento di sintesi “Inquadramento teorico del RAV - Sintesi” alla “Mappa indicatori per rapporto di Autovalutazione” e agli interventi degli esperti che a diverso titolo hanno contribuito all’implementazione dell’impianto e degli strumenti.

Autovalutazione e Valutazione esterna in EU

In attesa che si entri nella fase operativa della redazione del Rapporto di Autovalutazione, può essere molto interessante leggere il  rapporto Eurydice  Assuring Quality in Education: Policies and Approaches to School Evaluation in Eu, pubblicato in data odierna.
Il Rapporto fornisce dati aggiornati (riferiti all’anno scolastico 2013/2014) circa l’organizzazione della valutazione della qualità offerta dagli istituti scolastici nell’istruzione obbligatoria nei diversi Paesi europei. Vengono esaminate sia la valutazione esterna che quella interna.  Si scopre così che la prima è condotta in 36 paesi, mentre la seconda è obbligatoria in 27 sistemi educativi; nei rimanenti sistemi la valutazione interna è fortemente raccomandata, tranne che in Bulgaria e Francia (livello scuola primaria) ove non è né raccomandata né obbligatoria.
I risultati della valutazione esterna sono in generale pubblici, in taluni casi vengono diffusi solo dietro richiesta. Solo alcuni sistemi formativi non rendono pubblici gli esiti della valutazione esterna e tra questi la Danimarca, l’Austria e la Spagna. Il Rapporto sottolinea come la diffusione dei report possa offrire agli stakeholders maggiori informazioni e contribuire a innescare miglioramenti della qualità educativa. Tuttavia possono anche determinarsi dinamiche di competizione tra le scuole, con logiche che ricordano quelle di mercato .
Spesso i rapporti di valutazione esterna non solo individuano le debolezze del servizio offerto dalle scuole ma sottolineano anche i punti di forza e le buone pratiche, così da renderli visibili alla più vasta comunità educativa. Si innescano così dinamiche di rinforzo e di incoraggiamento legate a feedback positivi.
Frequentemente  la valutazione interna fornisce la base di partenza per la valutazione esterna, consentendo una migliore comprensione della scuola oggetto di esame ed anche di identificare aree che necessitano di una speciale attenzione da parte dei valutatori.
La partecipazione degli Stakeholders nella valutazione delle scuole è fortemente raccomandata dal Parlamento europeo e dal  Consiglio. Molte nazioni europee coinvolgono gli stakeholders in entrambe le forme di valutazione, anche se con modalità e scopi che possono essere molto differenti nei diversi paesi esaminati.