lunedì 23 febbraio 2015

Autovalutazione e Valutazione esterna in EU

Segnaliamo la news inserita nel sito di Irsef-Irfed Lombardia che presenta il Rapporto steso da Eurydice su autovalutazione e valutazione esterna nei paesi EU.

Relazioni professionali interne (Autovalutazione. Area 5)

Continuiamo ad occuparci di valutazione. Questo intervento di Antonia Carlini (Irsef-Irfed) prende in considerazione le relazioni professionali interne alla scuola che caratterizzano i sistemi di partecipazione e di decisione a più livelli dell’organizzazione: collegio, dipartimenti, consigli, team, gruppi di progetto, commissioni, unità e nuclei di coordinamento dei processi didattici, organizzativi, valutativi, RSU…
Stefano Zan (1988) studioso di organizzazione afferma che “ (…) in ogni sistema complesso, nessuna decisione può essere presa in modo unilaterale da nessuno degli attori. L'interdipendenza appare particolarmente evidente ogni volta che un'istituzione deve agire o prendere una decisione. Le parti devono arrivare a dei compromessi accettabili e tenere conto dell'esistenza e delle strategie di altri attori.” 

giovedì 19 febbraio 2015

Certificazione delle competenze, al via modelli e sperimentazione

Il MIUR ha emanato la Circolare Ministeriale n. 3 del 13.2.2015 con la quale sono finalmente inviati alle Istituzioni Scolastiche i nuovi modelli nazionali per la “certificazione delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione” la cui stesura era stata affidata - quasi due anni fa, ex decreto 183/1013 - dall’Amministrazione allo specifico Comitato Scientifico Nazionale.
Il rilascio della “certificazione” in questione - attestante le competenze acquisite a seguito del percorso formativo - è prevista, infatti, dal vigente ordinamento scolastico (dPR 122/2009); la disposizione, però, “nasce” molto prima, esattamente nella legge 53/2003 e trova la sua massima esplicazione nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo che, si ricorda, sono in vigore dal settembre 2013.
In attesa del “modello unico nazionale”, le istituzioni scolastiche hanno adottato nel frattempo strumenti certificativi elaborati autonomamente che dovranno però ora convergere nel nuovo schema.
E’ bene ricordare che sono previste quattro tipologie di certificazioni:
  • al termine della quinta classe di scuola primaria;
  • al termine della terza classe di scuola secondaria di primo grado;
  • al termine della seconda classe di scuola secondaria di secondo grado (quale assolvimento dell’obbligo d’istruzione);
  • al termine della quinta classe di scuola secondaria di secondo grado.
E’ dunque opportuno che le varie modalità di certificazione siano armonizzate tra di esse, cosi da consentire una corretta e trasparente fruizione da parte di genitori e studenti.
Alla Circolare 3 sono allegati:
La Circolare 3 avvia altresì la fase di sperimentazione e ricerca per quelle scuole che ne faranno esplicita richiesta. L’adesione al percorso da parte delle singole istituzioni scolastiche (da comunicare al competente USR entro il prossimo 20 marzo) comporta:
  • la costituzione di un gruppo di progetto con il compito di supervisionare l’adozione dei nuovi strumenti e di promuovere lo sviluppo di adeguate iniziative;
  • un’adeguata informazione ai genitori;
  • l’analisi dell’impatto e le ricadute sull’attività progettuale, didattica e valutativa;
  • l’eventuale adozione - in fase sperimentale - al termine del corrente a.s. 2014/15 dei nuovi modelli di certificazione (previa specifica delibera del collegio dei docenti).
L’adozione obbligatoria è prevista a partire dall’a.s. 2016/17 attraverso l’emanazione un apposito decreto di con il quale il MIUR - dopo aver acquisito gli elementi di validazione emersi nella fase di sperimentazione negli anni scolastici 2014/15 e 2015/16 - recepirà il nuovo e definitivo modello.
E’ da rilevare positivamente la struttura dei nuovi modelli con l’utilizzo di una scala a quattro o tre valori con enunciati descrittivi dei diversi livelli di competenza in sostituzione dei voti in decimi. Il superamento dei voti per la certificazione delle competenze introduce una modifica apprezzabile e perseguibile.
Non è ovviamente possibile formare competenze senza un forte bagaglio di contenuti e saperi disciplinari, ma è pur evidente che l’elaborazione di un curricolo per competenze richiede alla scuola e ai docenti di ripensare il proprio modo di procedere, utilizzando gli apprendimenti acquisiti nell’ambito delle singole discipline all’interno di un processo di crescita più ampio e stabilendo relazioni tra le stesse conoscenze, al fine di elaborare soluzioni alle situazioni, anche problematiche, che si presentano quotidianamente.
Come esplicitamente indicato nelle Linee Guida, “progettare l’attività didattica in funzione delle competenze e della loro certificazione richiede una professionalità docente rinnovata e attenta alle domande, anche e soprattutto implicite, che possono venire dagli alunni”.
Diventa importante: 
  • considerare la formazione dei docenti il “punto di svolta” per assicurare questo processo cosi determinante;
  • sottolineare perplessità sia per l’esiguità delle risorse economiche disponibili (vedi la C.M. n. 49 del 19.11.2014) sia per l’assenza di un piano formativo pluriennale. Ben lungi dall’assicurare strumenti didattici operativi e formativi a tutti coloro che saranno chiamati a praticare le innovazioni in questione, le novità indurranno gli interessati a provvedervi personalmente, facendo leva ancora una volta sul senso di responsabilità e di professionalità dei docenti, in una condizione però di pericolosa solitudine, non più accettabile in tempi come quelli che stiamo vivendo. Per la buona riuscita delle innovazioni stesse, oggi - al contrario - sono richieste condivisione e partecipazione.

lunedì 16 febbraio 2015

Autovalutazione: pratiche didattiche e organizzative di classe (Area 4)

Un nuovo contributo, sui processi di autovalutazione curato da Antonia Carlini (Irsef-Irfed).
Le pratiche didattiche e organizzative di classe, nel percorso di autovalutazione allestito da MIUR e Invalsi e coerente con il modello CIPP (Contesto, Input, Processi e Prodotti), riguardano la variabile dei Processi messi in moto dalla scuola per dare risposte e riportare a sintesi istanze differenti, legate al contesto, alle caratteristiche locali particolari, ai bisogni educativi comuni e speciali, ma anche derivanti dalle attese nazionali ed espresse in termini di traguardi per lo sviluppo di competenze disciplinari e trasversali. 

lunedì 9 febbraio 2015

Qualità della formazione scolastica: come valutarla?

Roberto Trinchero, Professore associato di Pedagogia sperimentale, Università di Torino, nel suo articolo pubblicato da Aggiornamenti Sociali (2/2015) cerca di dare risposte ai seguenti interrogativi:
  • Ma come è possibile valutare l’efficacia della proposta educativa di ciascuna scuola?
  • Quali strumenti e quali scopi ha questa valutazione? 
  • Essa è solo un mero adempimento burocratico o un modo per formulare graduatorie, oppure si tratta di un’opportunità per indirizzarci verso la realizzazione di una “buona scuola”?

Autovalutazione. Area 3 - Processi organizzativi e di sviluppo della scuola

Ritorniamo, ancora, sulle problematiche legate all’autovalutazione di scuola, esplorando l’area dei processi organizzativi e di sviluppo della scuola. Di seguito proponiamo un nuovo contributo di Antonia Carlini (Irsef-Irfed).

I processi organizzativi e di sviluppo e quelli didattici costituiscono il cuore del funzionamento della scuola; nel modello di autovalutazione proposto da MIUR e Invalsi occupano un’area di indagine fondamentale. 
Del resto, sappiamo che in ambito valutativo i processi costituiscono le variabili indipendenti, vale a dire quelle variabili che devono poter incidere in maniera significativa sulla qualità dei risultati della scuola determinandone il valore aggiunto.

venerdì 6 febbraio 2015

Serve un nuovo modello educativo, l'educazione per la vita



Questo contributo si inserisce nella riflessione che FORUM PA ha aperto sul tema della scuola, delle competenze digitali e dei nuovi programmi didattici. verso l'appuntamento di FORUM PA 2015 (26 - 28 maggio, Palazzo dei Congressi - Roma).


È dal 1977 che in Italia non si registra un tasso di disoccupazione giovanile così elevato, oltre il 35 per cento. Il lavoro è finito? Come aveva predetto anni fa l’economista Jeremy Rifkin, c’è sicuramente un lavoro che è finito, quello legato alla carriera e agli scatti di anzianità, all’occupazione unica di tutta una vita. Insieme alle nuove generazioni, a partire dalla scuola, dobbiamo imparare ad essere job creator, il lavoro si crea. Ma come? Da dove cominciamo? Se è vero che i mestieri del futuro non esistono ancora, non bastono le competenze digitali. Serve un nuovo modello educativo e uno strumento per diffonderlo sul territorio, dal basso. Per questo abbiamo lanciato la Rete nazionale delle Palestre dell’Innovazione, per una cultura diffusa dell’educazione per la vita. Servono conoscenze, competenze e valori

lunedì 2 febbraio 2015

Autovalutazione. Area1 - sistema di accoglienza

Il processo di autovalutazione consente di leggere i funzionamenti della scuola nelle sue principali dimensioni - educativa e didattica, organizzativa, relazionale, amministrativa- e in prospettiva processuale rispetto al ciclo dell’offerta formativa scolastica e alle sue fasi dinamiche, qui richiamate: analisi dei bisogni e presa in carico di ciascun alunno, progettazione di percorsi coerenti con le attese particolari (alunni, famiglie, territorio) e con le attese di sistema (traguardi di competenza essenziali per l’inclusione e per la cittadinanza); riflessione e valutazione dei risultati ottenuti con le scelte operate in autonomia e pianificazione di azioni di miglioramento.

Autovalutazione. Area 2 - progettazione a più livelli

In questo contributo, Antonia Carlini (Irsef-Irfed) riprende l’esplorazione dei principali sistemi di funzionamento della scuola, indagati nelle dimensioni fondamentali - educativa e didattica, organizzativa, relazionale, amministrativa - e secondo una prospettiva processuale rispetto al ciclo dell’offerta formativa scolastica e alle sue fasi dinamiche.
In particolare, prendendo in considerazione il sistema di progettazione, che coinvolge i principali attori della comunità scolastica e a più livelli, si suggerisce, attraverso esempi di indicatori e di profili organizzativi (Chi? Che cosa fa? Come? Con quali risorse e strumenti?), un possibile approccio strutturato all’autovalutazione, che possa essere utile ad orientare docenti e dirigenti nell’autoanalisi dei processi, delle azioni, delle attività e delle pratiche agite, finalizzata a mettere in luce aspetti e caratteristiche peculiari della scuola, da considerare necessariamente nella elaborazione del Rapporto di Autovalutazione (RAV).