martedì 26 luglio 2016

Le rilevazioni degli apprendimenti A.S. 2015‐16


INVALSI ha reso pubblico l'esito delle rilevazioni 2016 che hanno coinvolto circa 2.232.000 allievi della scuola primaria (classi II e V), della scuola secondaria di primo grado (classe III) e di secondo grado (classe II) relativamente a due ambiti di competenza fondamentali: l’Italiano (comprensione della lettura e grammatica) e la Matematica.  
Gli aspetti più importanti che emergono dai dati delle classi campione, trattati diffusamente nel Rapporto nazionale, sono:
  1. le prove presentate agli allievi delle scuole italiane rispondono ai migliori requisiti di attendibilità e validità stabiliti a livello nazionale e internazionale;
  2. a livello nazionale gli allievi delle scuole italiane riescono a rispondere positivamente alle domande che riguardano i principali traguardi di apprendimento definiti dalle Indicazioni nazionali e dalle Linee guida, anche se permangono considerevoli differenze all’interno del Paese;

  3. è stato ulteriormente rafforzato il legame tra ciascuna domanda delle prove INVALSI 2016 e le Indicazioni nazionali e le Linee guida e sul sito INVALSI sono già disponibili le guide alla lettura, comprensive degli approfondimenti didattici, per tutte le prove del 2016;
  4. anche quest’anno si conferma che gli studenti mostrano maggiori difficoltà ad affrontare testi espositivi, argomentativi e discontinui, ossia meno praticati nella quotidianità dell’attività scolastica;
  5. nelle prove di Matematica è stato dato ampio spazio ai quesiti di argomentazione e di rappresentazione di strategie risolutive poiché essi si riferiscono ad ambiti di competenza strategici. Si confermano risultati ancora non pienamente soddisfacenti e fortemente differenziati nel Paese;
  6. gli allievi della scuola primaria partono da livelli di competenza molto simili in tutte le aree del Paese, ma essi tendono a differenziarsi, anche sensibilmente, nei livelli scolastici più elevati;
  7. a partire dagli esiti delle prove INVALSI 2016 i risultati sono restituiti anche in termini di valore aggiunto che permette di fornire una misura dell’efficacia della scuola nella promozione di apprendimenti negli ambiti oggetto d’interesse. Anche in termini di valore aggiunto l’efficacia delle scuole, a parità di condizioni, è molto diversa all’interno del Paese. Nel Mezzogiorno si osserva una forte polarizzazione delle scuole tra quelle estremamente efficaci e quelle con risultati molto bassi. Da quest’anno è quindi possibile fornire alle scuole uno strumento in più per favorire il miglioramento, partendo da risultati depurati dall’effetto di fattori esogeni sui quali le Istituzioni scolastiche possono agire se non in minima misura;
  8. anche nel 2016 si confermano in buona parte le linee di tendenza già emerse negli anni precedenti, in particolare per l’Italiano si osserva la tendenza positiva delle regioni del Nord, delle Marche e dell’Umbria; per la Matematica i risultati di quest’anno tendono a rafforzare il trend già emerso negli anni passati, ossia la polarizzazione delle differenze negli esiti a tutto vantaggio delle regioni settentrionali e delle Marche e a svantaggio di quelle meridionali;
  9. nel Mezzogiorno la variabilità dei risultati tra scuole e tra classi è molto elevata, anche nel primo ciclo d’istruzione, con un impatto preoccupante sull’equità del sistema educativo di queste aree del Paese. Questa differenza si riflette anche in termini di efficacia delle scuole. Infatti, nel Mezzogiorno risulta molto più elevata la quota di scuole che ottengono risultati più bassi dell’atteso, anche quando dall’analisi si elimina il peso delle variabili esogene sulle quali la singola scuola non può intervenire;
  10. si conferma la capacità della scuola italiana, specie quella primaria, di realizzare concretamente l’inclusione. Per quanto gli esiti degli allievi di origine immigrata rimangano distanti da quelli degli studenti autoctoni, si osserva però una considerevole riduzione del predetto divario per gli stranieri di seconda generazione, ossia nati nel nostro Paese e che, solitamente, hanno interamente frequentato la scuola in Italia.